Rieducazione Equestre
Cenni sulla Riabilitazione Equestre
La Rieducazione Equestre, più comunemente conosciuta come ippoterapia, è “un complesso di tecniche rieducative che mirano ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio, cognitivo e comportamentale attraverso l’uso del cavallo” (Bisi, 1985).
Si tratta di una “terapia” che considera la persona nella sua totalità fisica, psicologica e sociale.
L’ippoterapia, che utilizza il cavallo come “strumento naturale” di rieducazione e riabilitazione si propone come tecnica rieducativa che si affianca a metodiche riabilitative più tradizionali e diffuse (fisioterapia, psicoterapia, psicomotricità, idroterapia, musicoterapia…).
Dal 2015 la Rieducazione Equestre rientra nei cosiddetti Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), definiti come “progetti finalizzati a migliorare la salute e il benessere delle persone con l’ausilio di “pet”, ovvero di animali da compagnia”.
L’impiego degli animali - in questo caso il cavallo - in tali attività, come riconosciuto da evidenze scientifiche e studi condotti in collaborazione con il Centro di Referenza nazionale per gli IAA e con l’Istituto superiore di sanità migliora la risposta del soggetto all’intervento rieducativo e determina un miglioramento della qualità della vita dei soggetti con disabilità.
A chi si rivolge
Le potenzialità terapeutiche del cavallo, note fin dai tempi degli antichi greci, oggigiorno sono indicate per il trattamento di numerosi disturbi:
- disabilità da lesioni neuromotorie (paralisi cerebrali infantili, paralisi, spasticità, distonia, esiti da trauma cranico)
- disturbi dell’età evolutiva (disabilità intellettiva, disturbi dello spettro dell’autismo, deficit attentivi, disturbi del linguaggio, disturbi dell’apprendimento)
- disturbi comportamentali e psichiatrici (disturbi post traumatici, disturbi di personalità, d’ansia e depressivi).
L’applicazione dell’ippoterapia alle patologie neuromotorie è la più frequente. Il movimento del cavallo è infatti considerato terapeutico perché il suo passo, definito sinusoidale, corrisponde al moto deambulatorio umano: questa stimolazione attivo/passiva fornisce stimoli tattili, cinestesici e propriocettivi che promuovono lo sviluppo del proprio schema corporeo e l’acquisizione o il recupero di abilità motorie, al pari di altre tecniche psicomotorie.
L’ippoterapia è particolarmente indicata per il lavoro rieducativo con i bambini perché, pur presentando aspetti comuni alle tradizionali terapie riabilitative e alla psicomotricità, le peculiari caratteristiche del cavallo (colore, odore, dimensioni e movimento) e dell’ambiente naturale in cui vive possono essere utilizzare per creare situazioni terapeutiche alternative. Il rapporto a tre tra bambino, terapista e cavallo crea un contesto relazionale ricco di scambi emozionali, che consente proposte educative più motivanti e un coinvolgimento attivo del bambino nel suo percorso riabilitativo.
Inoltre, poiché ogni individuo viene considerato nella sua originalità e unicità, il terapista formula un programma personalizzato che tenga in considerazione le necessità del soggetto nella fase evolutiva in cui si trova.
Le fasi della Riabilitazione Equestre
Un percorso rieducativo con il cavallo si svolge in diverse fasi:
1. Ippoterapia - In questa prima fase il soggetto svolge un lavoro di ginnastica passiva, senza partecipare alla guida del cavallo. E’ una fase importante per la creazione della relazione tra terapista e il soggetto con disabilità.
2. Rieducazione Equestre - Il soggetto assume un ruolo attivo nel rapporto con il cavallo, apprendendo ad esempio la guida autonoma, che fornisce stimoli visuo-spaziali, tattili e di movimento.
3. Pre-sport - Questa fase, accessibile solo a soggetti in grado di gestire autonomamente il proprio cavallo, è caratterizzata dall’acquisizione di conoscenze relative all’equitazione vera e propria. L’importanza di tale fase sta nella possibilità di favorire l’integrazione sociale con altri soggetti con disabilità o normodotati, attraverso la condivisione dell’attività.
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